2 Settembre 2014 pubblicato sul sito La Nuova Sardegna

– Da quel un poggio sulla strada tra Sorso e Castelsardo il tramonto è davvero emozionante. Quando cala la notte vedi le mille luci di Porto Torres, poi volgendo lo sguardo più vicino ecco anche il mare e gli altri centri illuminati. In alto, nel cielo la falce di una luna si riflette nel mare scuro della notte. Nella tenuta Asinara ( che sei anni fa, tenne a battesimo Giacomo Tachis, principe egli enologi italiani), tra i mille filari ordinati che degradano, con la dolcezza delle colline della Val d’Orcia, una pattuglia di vendemmiatori raccoglie l’uva Merlot dentro piccole cassette, alla luce di lampade elettriche. Per la prima volta in Sardegna la vendemmia diventa anche un evento mondano. Intorno alle costruzioni chiare della tenuta, sul piazzale di cemento sono sistemati tanti tavoli bianchi. Intorno alla casa, sulle mole in pietra riccamente addobbate, ci sono ghiottonerie di ogni sorta: trionfi di formaggi, ricotta gentile, grappoli d’uva, pane zichi e spianate tagliati a losanghe. A un angolo della casa, immersa in un fumo ghiotto, c’è la squadra degli arrostitori. Tutto intorno il profumo della carne che sfrigola sulle griglie : un vitello e maialetti. Il clima è quello di una grande festa: 400 amici che si incontrano e che brindano con i vini della Tenuta. E inevitabili discussioni sullo spumante, sull’orgoglioso Vermentino o sul possente Herculis, rosso. A fare gli onori di casa Grazia e Roberto Sassu, moglie e marito, titolari dell’azienda. «Era da tempo che ci pensavano_ dicono_. Avevamo visto qualcosa del genere in Sicilia. Noi abbiamo voluto trasformare la vendemmia notturna in una festa per presentare agli amici la tenuta». Tra gli invitati ristoratori, operatori economici, amministratori locali. Sulla kermesse una sana spruzzata di mondanità. Gente elegante, tacchi 12, acconciature fresche di parrucchiere, abbronzature perfette, baci e abbracci. E discussioni sulle caratteristiche organolettiche dei diversi vini in degustazione e su quei terreni che hanno una composizione simile a quella delle Langhe. E sull’importanza della vendemmia notturna per ottenere vini più profumati da uve che non abbiano sofferto stress termici. Discussioni che animano i diversi tavoli intorno ai quali si avvicinano gli asinelli della tenuta (una dozzina) e mentre procede la musica che Beppe Dettori e Barbara Sanna dispensano da un palco eretto nel piazzale della tenuta, la notte avanza lieta.

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